La nuova «guerra fredda: complotto o verità?

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Ciao amici, oggi voglio aprirvi una porta e lasciare che vi crogiolate nei vostri pensieri traendo le vostre conclusioni. Io mi limiterò a riportare alcuni episodi accaduti ultimamente. Credo che mettendoli in relazione tra loro possa apparire una certa visione complottistica. Voi che ne pensate? Scrivetemi e commentate.

08 aprile 2015

WASHINGTON – Secondo la Cnn, la Casa Bianca è finita nel mirino di hacker russi, che hanno violato il suo sistema informatico, mettendo a serio rischio la sicurezza degli Stati Uniti. La Cnn, citando fonti dell’amministrazione informate su indagini già in corso, riferisce che i pirati informatici sarebbero riusciti a violare la rete arrivando a dati sensibili grazie ad un punto d’ingresso nella griglia di Foggy Bottom, avendo così accesso ai cambiamenti in tempo reale nell’agenda non pubblica del presidente Barack Obama.

07 aprile 2015

WASHINGTON – Un improvviso blackout a macchia di leopardo ha colpito Washington lasciando al buio, tra gli altri edifici, la Casa Bianca, il Congresso, il dipartimento di Stato e il ministero della Giustizia. Anche il briefing giornaliero del Dipartimento di Stato è stato interrotto, anche se la portavoce Marie Harf ha cercato di completare la conferenza leggendo gli appunti con la luce dell’Iphone così come i giornalisti. Poi al Campidoglio hanno utilizzato il generatore di emergenza.

15 dicembre 2014

Nell’Artico c’è l’eco: «Il Polo Nord è nostro». Il primo grido risale esattamente a un anno fa ed era stato emesso dal Canada. Ora ci riprova la Danimarca, che è diventata il primo Paese ad avanzare formalmente pretese sul Polo Nord e, soprattutto, sulle risorse di energia che si nascondono sotto i suoi ghiacci e su un territorio che, con il riscaldamento globale e l’apertura di rotte marine finora precluse (è stato approvato da poche settimane il nuovo codice di navigazione polare), diventa di rilevante importanza strategica.

2 marzo 2013

La Russia affila le armi: presto sarà guerra per l’Artico. “Non risparmieremo alcuno sforzo – ha assicurato nei giorni scorsi in un’intervista all’agenzia Reuters l’esploratore polare Artur Chilingarov – per dimostrare che la Russia sta seduta su risorse artiche. Facciamo molto, molto sul serio”. Chilingarov, eroe nazionale da quando, nell’estate 2007, scese con il suo minisottomarino a 4.200 metri di profondità sotto il Polo Nord per piantarvi il tricolore russo, ha precisato che la conquista dell’Artico è un progetto “sostenuto dal presidente.

Le mie impressioni

Io concludo semplicemente che qualcuno voglia appiccare un fuoco fatuo al fine di far nascere una guerra silenziosa. La conquista del mondo è sempre un principio fondamentale dei potenti, quando parliamo di petrolio, oro e ricchezze varie poi, a me risulta tutto chiaro.

Antonio Cesario

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