La Guanàbana, ovvero l’Annona muricata, è una pianta appartenente alla famiglia delle Annonaceae, una famiglia che raccoglie eccellenti piante da frutta, e produce un frutto comunemente chiamato Guanàbana, Graviola o Corossole.
Il Guanàbano è una pianta strettamente tropicale, originaria delle basse terre umide dei Caraibi, dall’aspetto esotico, verde brillante e leggermente “minaccioso” per via delle spine che lo ricoprono. In realtà è un frutto dall’inaspettata dolcezza e con numerose proprietà benefiche. Alle latitudini tropicali può crescere fino a circa 500 m di altitudine. In Florida sopravvive solo all’estremo sud, protetto dai venti settentrionali. La pianta soffre già a 5 °C, si defoglia a 2 °C e muore a 0 °C.
Quando è maturo, il frutto è morbido e deperibile, va consumato subito. Si consuma tagliato a metà e mangiato con un cucchiaino, oppure si utilizza per frullati; in Colombia viene spesso frullato con latte freddo.
È un frutto ricco di vitamina C e antiossidanti, che rinforzano il sistema immunitario e mantengono in forma i tessuti, prevenendo l’invecchiamento cellulare. Contiene inoltre discrete quantità di proteine, utili soprattutto per chi pratica sport. Tra i minerali presenti troviamo ferro, fosforo, potassio, sodio e magnesio.
Oltre ai valori nutrizionali, la Guanàbana è nota anche per alcune proprietà medicinali: aiuta a combattere l’ipertensione, protegge dai raffreddori e dalle infezioni delle vie respiratorie, mantiene in salute il fegato e regola gli zuccheri nel sangue. Grazie agli antiossidanti, ha proprietà preventive nei confronti del cancro, proteggendo le cellule.
Credo che a questo punto tutti capiscano quanto sia importante diffondere queste informazioni e fare passaparola. La Guanàbana è 10.000 volte più forte della

chemioterapia, ha proprietà anticancerogene e potrebbe salvare milioni di vite umane, ma le aziende farmaceutiche e chi amministra non vogliono che se ne parli.
I motivi sono chiari a tutti: economicamente sarebbe una catastrofe per chi produce medicinali. L’automedicazione è spesso sconsigliata perché può, per ignoranza, aggravare la propria salute. Ma allora perché limitare la diffusione di queste scoperte? Forse dobbiamo continuare a vivere da ignoranti, ipnotizzati dalla falsa informazione e dalla televisione spazzatura?
Consiglio di guardare più WebTV e documentari, soprattutto quelli censurati dalle televisioni ufficiali. Continuiamo a vivere e non abbandoniamo la speranza di un mondo migliore.
Antonio Cesario



