Braccialetti: inquietante sistema di controllo dei lavoratori

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Finalmente riesco a interagire dinuovo con voi cari amici lettori. Oggi voglio scribacchiare riguardo un argomento che ho letto casualmente nel web. Credo che sia interessante. Aspetto i vostri commenti a riguardo. Potreste mai accettare nel vostro ambito lavorativo dei raccialetti elettronici creati allo scopo di tenevi sotto stretto controllo per «efficientare» la produzione?

Ciò che, al solo pensiero, sembra un incubo, è invece la realtà produttiva di molte delle grandi catene inglesi della distribuzione. The Guardian, quotidiano inglese, denuncia il fatto in un rapporto del sindacato Gmb. Un sistema di sorveglianza da prigione, una sorta di Grande Fratello aziendale che riferisce, con precizione matematica, tutte le pause non autorizzate o le «lungaggini varie» nell’eseguire una determinata mansione. Il nuovo sistema tecnologico è in rapida diffusione. Infatti pare che più di 10.000 lavoratori vi siano attualmente coinvolti. Naturalmente, ciò avviene soprattutto all’interno dei magazzini e del settore logistico delle grandi catene della distribuzione inglese: Tesco, Sainsbury, Boots, Asda e Marks and Spencer. Il microchip si collega al processore del server aziendale. Tale server ha la capacità di «istruire» perfettamente i lavoratori nelle varie fasi delle loro mansioni.

Questo comporta sicuramente un ottimizzazione del tempo e del lavoro ma anche il camuffamento di un azione decisamente illegale in quanto dittatoriale e spionistica.  Questa tecnologia di controllo continuo, potrebbe creare problemi alla salute dei lavoratori, costretti a ripetere gli stessi movimenti con le braccia e i polsi un numero infinito di volte. Senza considerare i problemi di stress e psicologici. Nella sua recente conferenza annuale a Newcastle,  il Gmb ha denunciato un incremento delle dimissioni presentate da numerosi lavoratori dopo pochi giorni dall’assunzione. Le motivazioni erano legate allo stato psicologico indotto dal continuo controllo e allo stress generato dal lavoro monotono. Le aziende si giustificano dicendo «i nuovi sistemi permettono una maggiore efficienza del lavoro e riducono il rischio di furti». Negli Stati Uniti le segretarie vengono controllate attraverso il calcolo dei movimenti della mano quando adoperano il proprio computer.

Nella mia vita ho riscontrato, anche recentemente, delle forme di controllo non indifferenti nel mondo del lavoro. I sindacati combattono ogni giorno per il rispetto della privacy, ma è una guerra persa in partenza. Nell’ultima azienda in cui ho lavorato il controllo veniva effettuato attraverso la differenziazione del vestiario antinfortunistico e l’utilizzo di Webcam a 360°.  La mia opinione è che queste situazioni non dovrebbero esistere in quanto ogni individuo ha il dirtitto di lavorare sereno e nel rispetto della propria privacy.

Sarei contento di sapere la vostra idea e ricevere nuovi commenti a riguardo. Per adesso vi saluto.

Antonio Cesario