Vivono nelle profondità della Terra, in un ambiente ben diverso da quello che si trova in superficie e dove pressione e temperatura sono altissime: per questo sono dei veri e propri ‘alieni’, i vermi che vivono fino a tre chilometri di profondità nel sottosuolo.
Fino ad ora gli unici esseri viventi noti per vivere in condizioni così estreme erano organismi semplicissimi come i batteri. Per questo la scoperta che anche animali pluricellulari come i vermi possano affrontare un ambiente estremo ha meritato la pubblicazione di Nature.
La ricerca è stata condotta fra Europa e Sudafrica, con il coordinamento dell’università belga di Ghent. Non è un caso che la nuova specie scoperta fra i vermi ‘alieni’, a 1,3 chilometri di profondità, sia stata chiamata Halicephalobus mephisto, con un chiaro riferimento al dio degli inferi di Faust. Classificati dagli zoologi come ‘nematodi’, questi vermi sono stati trovati nell’acqua presente nel sottosuolo sudafricano, in corrispondenza di alcune miniere, ad una profondità compresa tra 0,9 e 3,6 chilometri.
I ricercatori hanno escluso qualsiasi ipotesi di contaminazione e verificato che i vermi sono a tutti gli effetti ‘originari’ del sottosuolo. Lunghi fino a mezzo millimetro, sono in grado di resistere alle alte temperature e si nutrono di batteri. Come spiegano gli stessi ricercatori, questo strato profondo del sottosuolo presenta condizioni molto estreme per quanto riguarda temperatura, ossigeno e spazio disponibili. Per questo motivo si pensava che potesse ospitare solo organismi semplici, costituiti da un’unica cellula, mentre organismi più complessi non sarebbero mai riusciti a sopravvivere.
Fonte: Ansa.it