Michael Jackson spento dagli illuminati

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Sono sempre stato riluttante a parlare di Michael Jackson dato il mio apprezzamento verso la sua musica e le sue canzoni. Non conoscendo bene l’inglese non mi ci sono mai messo a tradurre tutti i suoi testi ma sono sempre stato certo che nascondessero pensieri molto importanti. Oggi guardo le cose diversamente e riesco a far svanire quell’alone di mistero che prima avvolgeva questo personaggio.Che gli illuminati e i massonici esistano è un dato di fatto e che persistano in ogni luogo è altrettanto vero. Michael Jackson era uno di loro certamente, lo penso in base ai fatti e non a congetture.

L’esperienza che ha plasmato Michael Jackson rendendolo quello che era, è stata il fatto di calcare le scene fin dall’età di 5 anni. Il padre opportunista e assetato di denaro facile notò in lui una fonte inesauribile di guadagno e lo sfruttò finché possibile a scapito dell’infanzia. Michael Jackson ha sempre sofferto di non aver potuto giocare a pallone con gli amici o di non aver mai potuto assaporare la libertà del rilassarsi a leggere o socializzare con persone della propria età. Oltre a ricevere violenze fisiche dal padre Michael era perennemente sottoposto a violenze psicologiche. Il padre Joseph Jackson era talmente assetato di soldi che accettò di “vendere” il figlio al gruppo occulto degli illuminati.

Nelle fotografie seguenti si può notare come Michael fin da piccolo ha sempre rappresentato quello che viveva con gesti e fotografie. Ad esempio nella foto combinata possiamo vedere il cantante che si copre un occhio lasciandone uno scoperto. Questo simbolismo è un riferimento chiarissimo all’occhio di Horus, simbolo predominante degli illuminati.

Ovviamente all’età di 12 anni nessun bambino conosce chi sia Horus e quello che ne fa parte, questo rende chiaro che terze persone l’hanno inizializzato allo studio di pratiche e costumi. Michael Jackson faceva parte della Chiesa dei Testimoni di Geova, ma un giorno l’abbandonò perché accusato di alimentare le credenze riguardanti l’occulto. Uno dei video più contestati fu quello di Thriller nel quale si rappresenta il ritorno dal mondo dei morti. Non era la prima volta che il concetto di resurrezione si faceva presente. Michael Jackson si allontanò dalla Chiesa e cominciò a simpatizzare per gli illuminati. Gli illuminati non sono altro che persone che pensano di essere migliori solo perché possiedono ricchezze e sono convinti di controllare il mondo. Il fatto che i simboli fossero perennemente presenti nella vita e negli album di Michel Jackson è un dato di fatto. Notare nell’album “Dangerous” i tantissimi simboli presenti tra cui l’occhio di Horus. A sinistra possiamo vedere lo stesso simbolo rappresentato come il teschio pirata. Sembra quasi una scelta di vita vero? Entro in una zona dove muori e abbandoni la tua vita per poi uscirne vivo e trasformato.

In quest’album i simboli sono tantissimi e spiegarli tutti ci vorrebbe una vita, ma potete provare a cercare ogni simbolo singolarmente e comprenderete che hanno a che fare con fatti realmente accaduti o che dovevano ancora accadere. Un altro simbolo importante che ritroviamo anche sulle divise che indossava il cantante era la famosa stella ovvero il pentacolo. La stella è spesso utilizzata anche in ambito militare per definire il grado, ma questo è anche un simbolo utilizzato nel Neopaganesimo e nell’occultismo. Micheal Jackson nel corso della sua vita cominciò a comprendere quanto fossero influenti gli illuminati e quanto stesse diventando robotizzata la propria vita. Basta leggere i testi delle canzoni Money, Leave me alone, Privacy. Michela Jackson a un certo punto della propria vita, stufo di essere manipolato comincia a scrivere canzoni che denunciano il suo stato e rispondono direttamente a chi l’ha sempre comandato.

Ad esempio nel video di “They don’t care about us” possiamo vedere Michael scendere una scalinata, impettito e con sicuro di se con accanto ad un grande occhio, ancora una volta un chiaro riferimento agli illuminati. Il testo della canzone risponde perfettamente con parole trasparenti: “Costringetemi, spaventatemi, non potrete mai uccidermi”.

Quel video era stato creato al fine di aiutare coloro che nel mondo hanno una posizione inumana e fanno parte del mondo abbandonato. Questo chiaramente va contro le priorità degli illuminati. Sappiamo tuti quanto che se il terzo mondo diventasse almeno ricco quando il nostro, il pianeta collasserebbe e i potenti si trasformerebbero in poveracci, come lo siamo tutti infondo. Con la sua opera di beneficienza, la sua musica e le sue dichiarazioni di pace e la fratellanza dichiaravano guerra aperta ai potenti e a chi gli remava contro.

Una delle cose che fece Michael fu di diventare imprenditore di se stesso abbandonando la Sony sfruttatrice e provando a cambiare il funzionamento del sistema delle produzioni musicali. La gente cominciava a vederlo come un Dio, un idolo da venerare e a lui piaceva tanto che ne prese le vesti attraverso le sue canzoni diventando sempre più “maestoso” e profetico.

Nel 1997 Michael Jackson pubblica un album dal titolo Blood on the Dancefloor. Sangue sulla pista da ballo. Una scelta non allegrissima, specialmente alla luce di quanto scopriremo a breve. La copertina è quella che vedete qui, ricca di messaggi nascosti.

Partiamo dal pavimento a scacchi, che vedete in primo piano, tipico di alcune note sedi della massoneria cosiddetta “deviata”. Come secondo dettaglio vediamo lo skyline che si vede sullo sfondo, è chiaramente quello di New York City. Più in particolare si tratta di ciò che una volta era il World Trade Center. Come potete notare una delle torri è scomparsa dalla ricostruzione grafica in copertina. Si tratta di quella di destra, la prima a essere stata colpita dagli aerei kamikaze. Inoltre alle spalle dello skyline si solleva un polverone enorme, che non può essere confuso con un banco di nuvole. L’immagine ricorda in modo inquietante il fall-out causato dal crollo delle Twin Towers, in seguito all’impatto degli aerei dirottati dai terroristi (veri o presunti che siano). La Luna, riportata in alto a destra, in piccolo, è settata su una precisa fase lunare: la stessa che era presente il giorno 11 settembre 2001. Per verificare questa coincidenza mi è bastato utilizzare uno dei tanti siti che calcolano, appunto, le fasi lunari, anche retroattivamente. Questo è ciò che è risultato dalla mia semplice ricerca. Immaginate le braccia di Michael Jackson posizionate alla stregua di lancette d’orologio. Esse indicano le ore 8.45. L’attacco alla prima torre è avvenuto alle ore 8.46. In un secondo livello di lettura, le braccia potrebbero anche rappresentare una sorta di datario. Che, manco farlo apposta, indica due numeri precisi: il 9 e l’11. Di nuovo quei numeri. Nel linguaggio iniziatico, il rosso della giacca indossata dalla popstar rappresenta il colore rituale dei riti iniziatici a base di sacrifici umani. Possiamo anche vedere che ai polsi ci sono delle manette, simbolo di arresto e oppressione ma separate quindi con desiderio di libertà.

Adesso ricostruisco con immagini reali la stessa copertina e notate quanto sia reale. A sinistra le torri e a destra il World Trade Center. Per vedere quest’ultima immagine ingrandita clicca sulla foto.

 

Potremmo parlare all’infinito di questo personaggio e degli illuminati ma come sempre devo fermarmi qui. Personalmente ritengo che la sua morte non sia avvenuta per caso ma così come accadde per Tesla e altri, Micheal sia stato eliminato.

Valutate e scrivetemi, voglio ottenere nuove informazioni da voi utenti. Alla prossima e pensate con la vostra testa!

Antonio Cesario

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