Rappresentanza e fondamentali della Costituzione Italiana

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Oggi voglio parlare di un problema che affligge ogni nazione e che non è mai discusso perchè nessuno sa da dove cominciare. Un argomento tanto esplosivo che se fosse una bomba non basterebbero tutti gli artificieri del mondo per disinnescarlo. Dato che sono italiano, mi occuperò del mio paese, ma come detto in precedenza credo che questo sia un problema esteso a macchia d’olio. Il problema è: la rappresentanza. Premetto che questo articolo è puramente opinionistico nonostante sia basato sulla realtà che mi circonda ongi giorno.

Il popolo italiano non è rappresentato. I nostri leader sono particolarmente occupati con gruppi d’interesse e partiti politici. Questo paese è stato fondato sul principio del governo del popolo, dal popolo per il popolo. Quanti italiani conoscono la Costituzione Italiana? Non dico tutta quanta perchè ci vorrebbero anni per memorizzarla completamente ma almeno i primi tre o quattro articoli… nessuno o forse il 10% degli italiani.

Riporto, per chi non li conoscesse, i primi punti principali.

Art. 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociali e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando, di fatto, la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10

L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Letto questo non vi pare che qualcosa non quadri? Prendete un nome qualsiasi della politica Italiana e sottoponetelo a uno qualsiasi di questi principi fondamentali e dovrete trovare delle espressioni metaforiche per evitare di ammettere l’inevitabile: nessuno è identificabile in tali articoli in modo trasparente e inequivocabile. Non so voi ma io sono stufo della Partitocrazia. La Partitocrazia indica un regime politico in cui il potere effettivo ha i suoi centri nei partiti e non negli organi previsti dalla Costituzione. In Italia esisteva la sinistra, i centro e la destra. Oggi praticamente siamo rimasti con sinistra e destra escludendo i radicali e i democratici. Non parliamo tanto del fatto che i politici in quanto tali non siano punibili per immunità parlamentare o che, nonostante la loro assenza dal parlamento, continuino a prendere dai 20.000,00 € a 40.000,00 € al mese. Eviterei anche di parlare di chi è sposato legalmente con l’opposizione e portano 70.000,00 € al mese a casa.Sono qui per parlare del problema della rappresentanza politica inefficace e teatralizzata. La parola “fondamentale” con la quale abbiamo a che fare ogni volta che ascoltiamo un telegiornale o ci ritroviamo nel periodo delle elezioni è: Partito. Quando guardiamo la televisione, perennemente monitorizzata e controllata, siamo come ipnotizzati e spesso ci beviamo tutta la minestra che ci propinano. Sappiamo spesso di essere difronte a una realtà alternativa che non corrisponde all’effettiva veridicità giornaliera, ma non ci badiamo più di tanto perchè infondo, ci diciamo: cosa possiamo farci? Quello che ci propinano “o è zuppa o pan bagnato”. Siamo lì ad ascoltare persone normalissime incravattate ed eleganti che parlano e decidono per noi, sperperano il denaro pubblico senza investire nel progresso tecnologico e annientano il lavoro con le tasse altissime, incrementando così la disoccupazione. Tasse che dovrebbero servire a rilanciare economicamente lo Stato ma che in realtà affossano solo ogni individuo. In Italia siamo ricchi. Siamo lo Stato più ricco del mondo, infatti, abbiamo una scorta infinita di storielle, barzellette, freddure spesso confermate da prove e controprove legalmente certificate, che innalzano le qualità sessuali e rappresentative dell’intero paese. Quando vedo queste situazioni mi sento un drago proprio perchè sono differente.
La verità è una sola, tutti quanti hanno dimenticato quale è il vero scopo della rappresentanza politica. Dovremmo avere politici che rappresentano noi e non gruppi di interesse privato. Pensate un attimo agli spot politici, tralasciando per un i conflitti di interesse che nascono con le emittenti televisive. Come in tutte le nazioni, la maggior parte di soldi del paese è spesa per le campagne elettorali. I politici ma non tutti, devono spendere un mucchio di soldi per comprare spazi televisivi e spesso i politici comprano spazi da altri politici perchè proprietari di emittenti televisive. E’ un mordersi la coda che porta solo a una circolazione di denaro impazzita. Il flusso di denaro se portato a certi livelli può essere paragonato a un motore alternato nel quale l’energia è generata e anche se sfruttata al massimo, possiede sempre delle dispersioni non indifferenti. Nel caso del denaro, traete voi le conclusioni.
Quando hai una campagna elettorale da sostenere che ti costa anche solo 50.000.000,00 di euro, hai per forza qualcuno da ripagare, hai per forza dei debiti con qualcuno. Quei soldi da qualche parte devono pur uscire no? O li mettiamo noi di tasca nostra oppure arriva la “fata turchina”. I politici non fanno l’interesse del popolo, questo è un dato di fatto. Gli italiani non vogliono la centrale nucleare? Allora si deve fare! Se non ci sono i soldi per farla si chiedono in prestito tanto siamo tutti amici in Europa e se non dovessero essere poi tanto amici al massimo, gli vendiamo dei titoli di Stato… oppure gli vendiamo il Colosseo tanto è roba usata! La rappresentanza politica deve essere precisa, mirata e comprensibile per tutti. Quando guardo un telegiornale o ascolto parlare i politici italiani spesso, non capisco di cosa stiano parlando e altre volte, mi illudo, ma mi ritrovo ad arrampicarmi sugli specchi per poi ricadere in un mare di paroloni senza senso. Voglio la libertà di espressione, d’informazione, di razza e religione. Non voglio censure d’informazione a meno che queste non ledano altri individui.
Qualcuno vi spiegherebbe la rappresentanza politica in questo modo: La rappresentanza è la conclusione di un negozio giuridico, da parte di un soggetto (il “rappresentante”), “per conto” (nell’interesse) di un altro soggetto (il “rappresentato”) e nei confronti di un terzo. Ci avete capito qualcosa? Forse una buona percentuale di persone hanno capito di che stiamo parlando, ma sicuro mia nonna o mio nipote andrebbero di filato a mangiare qualcosa con un’espressione facciale effetto “post operazione plastica chirurgica”. Per me la rappresentanza è la virtù degli onesti armati di altruismo e solidarietà con un pizzico di cervello imprenditoriale basato su metodi matematici e non fantasiosi.
Il potere più grande per un popolo e la possibilità di votare liberamente e con libero arbitrio.
Concludo l’articolo con un auspicio e un desiderio.
Desidero essere rappresentato da qualcuno che non sia mai stato in precedenza un politico, che non abbia mai avuto precedenti e mi rappresenti facendomi sentire orgoglioso ogni giorno della mia vita. Voglio esser fiero di essere quello che sono perchè io valgo. Spero solo che alla fine questo avvenga.

Attualmente io voterei: Ne iprecedenti ne i presenti

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