Le nuove banconote da 5 euro sono praticamente inutilizzabili nei distributori automatici. Tabaccai, benzinai, biglietterie della metropolitana, distributori di pasti caldi, parcometri, farmacie; insomma, tutte o quasi le macchinette le respingono come false. Motivo? Il software non è stato aggiornato. Il sondaggio è stato effettuato da “Repubblica“, che è andata a provare il biglietto col celebrato volto di Europa sull’ologramma in dieci città: Milano, Torino, Bologna, Napoli, Genova, Palermo, Parma, Firenze, Bari e Roma. Inutile provare a stirare, girare o cambiare verso: la banconota viene sputata fuori da 9 distributori automatici su 10. Nessuna delle stazioni di servizio visitate (in Italia ce ne sono circa 24.500 con accettatori di banconote) ha una macchinetta aggiornata, quindi niente benzina. Serviranno almeno tre mesi per modificarle tutte, ha fatto sapere l’Eni. Stesso discorso per i tabaccai. Su 56mila esercizi, 20mila hanno distributori automatici. Ma durante il test solo in un caso, a Roma, i 5 euro con il nuovo look sono stati presi. A Bari non c’è stato verso di acquistare un caffè o uno snack all’università con quella banconota, salvo poi scoprire che funzionava in una biglietteria di un parcheggio in centro. Ok, ma quanto costa questo aggiornamento software? “Bisogna riprogrammarli, il lettore ottico riconosce la lunghezza dei tagli, lo spessore e alcuni punti del biglietto. Noi facciamo pagare solo la chiamata del tecnico”, ha commentato il Gruppo AM, azienda bresciana che ha 5000 dispositivi in tutta Italia. Già ma questa pare un’eccezione perché in media si parla di circa 70-100 euro. A Napoli purtroppo alcuni tabaccai si sono visti chiedere 300 euro; a Bologna anche 500 euro. E poi ci sarebbe anche un altro problema: è davvero utile aggiornare ora i software quando fra poco usciranno anche i nuovi biglietti da 10 e da 20 euro, si domandano benzinai e altri commercianti?Guardiamo adesso al futuro. C’è chi dice che questo sia un modo per rintracciare i pagamenti, altri parlano di un “quantitative easing” studiato a tavolino per non apparire come tale, qual è la verità sulle nuove banconote della BCE?
Se potessimo rivolgere la stessa domanda a Mario Draghi in questo momento, siamo piuttosto sicuri che ci sentiremmo rispondere una cosa come: “Le nuove banconote sono studiate per prevenire l’attività di falsificazione, non ci sono secondi scopi nascosti”, e in effetti le nuove banconote saranno probabilmente più difficili da copiare, ma più passano le ore, più questa motivazione ufficiale ci sembra un pretesto.
La verità è che assisteremo ad un quantitative easing limitato nel tempo, infatti le nuove banconote circoleranno, per qualche mese, insieme alle vecchie banconote, la BCE avrà così creato moneta dal nulla, esattamente come sta facendo (in modo palese e clamoroso) la Bank of Japan. Inoltre, lo stesso procedimento sarà seguito nei prossimi anni per le banconote da 10 €, da 20 € e così via fino ai 500 €.
Pensiamo poi ad un caso estremo, immaginiamo che una persona abbia una gran quantità di contanti in cassaforte, e che sia costretta, tra qualche mese, a portare questi contanti in banca per la sostituzione delle banconote. Certo, questo discorso è poco realistico se fatto con le banconote da 5 €, pensate però a quando saranno sostituite banconote con un taglio più elevato: il cittadino, chiedendo la sostituzione di una cospicua somma di denaro in banconote, potrà richiamare l’attenzione della Guardia di Finanza (magari avvertita dalla banca stessa), che avrà a disposizione, ovviamente, ogni mezzo per capire se la somma posseduta dal cittadino è stata dichiarata o meno.
Non so perchè ma sospetto che le uniche persone che amino il rinnovamento delle banconote siano le donne notturne affianco ai focolai e le slotmachines.
Effetto post-eccitazione per la 5,00 euro nuova. Ecco i problemi!



