Burma: Presidente dì quella parola!

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Cari amici oggi riporto un’altra iniziativa che ha a che fare con la Birmania e come sempre non costa nulla. Dedicate un attimo della vostra attenzione e schieratevi contro i genocidi e le oppressioni. Una semplice firma può aiutare un paese intero. Potete anche fare come me e richiedere all’attuale Presidente Americano di pronunciare una semplice parola, basta scattare la propria fotografiea con un semplice messaggio. Scopri come aiutare gli altri.

Le minoranze etniche musulmane Rohingya in Birmania sono state chiamate “Il popolo più oppresso della terra”. Continuano a soffrire di attacchi feroci e abusi sistematici da parte del governo della Birmania. Nel tentativo di scappare via dalla violenza, oltre 140.000 Rohingya vivono in quello che molti descrivono come “campi di concentramento”. Viene negato l’utilizzo del loro nome per il recente censimento, il governo della Birmania ora vuole cancellare completamente la loro esistenza, chiedendo a gli Stati Uniti, alle Nazioni Unite e il resto del mondo di non usare nemmeno la parola Rohingya. Nel giro di poche settimane, il presidente Obama andrà in Birmania per un incontro con i leader regionali. E’ di fondamentale importanza per l’esistenza dei Rohingya che lui pronunci il loro nome. Puoi contribuire scrivendo al presidente.

Caro Presidente,
Io sto con la Rohingya una minoranza etnica che si trova sotto assedio in Birmania. Le condizioni per l’Rohingya sono progressivamente peggiorate durante il vostro mandato. Oggi, 140.000 Rohingya sono stati isolati e vivono in quelli che sono stati descritti come campi di concentramento.Il governo della Birmania vorrebbe che il mondo di ignori Rohingya. Il presidente Thein Sein ha anche dichiarato “Non ci sono Rohingyain Birmania. Ora, il governo della Birmania ha fatto pressione a gli Stati Uniti, alle Nazioni Unite e il resto del mondo di non menzionare il nome Rohingya.Vi invitiamo a pronunciare il loro nome Rohingya e chiedere al governo della Birmania di fermare la persecuzione e l’oppressione dei Rohingya durante la vostra prossima visita in Birmania. Si prega di far capire che si è pronti a utilizzare gli strumenti a vostra disposizione, comprese le sanzioni, per proteggere la vita ed i diritti dei Rohingya.
Cordiali saluti,
– Il tuo nome – “

“Dear President,
I stand with the Rohingya – an ethnic minority that is under siege Burma. Conditions for the Rohingya have progressively gotten worse during your term in office. Today, 140,000 Rohingya have been isolated living in what have been described as concentration camps. The government of Burma would like the world to ignore the Rohingya. President Thein Sein has even declared “There are no Rohingya” in Burma. Now, Burma’s government has pressured the U.S., the UN and the rest of the world not even to mention the name Rohingya. I call on you to say their name – Rohingya – and demand the government of Burma to stop the persecution and oppression of the Rohingya during your upcoming visit to Burma. Please make it clear that you are prepared to use the tools available to you, including sanctions, to protect the lives and the rights of the Rohingya.

Sincerely,
-You name-

Io ho già firmato come potete vedere dalla lettera di ringraziamento. E tu cosa stai aspettando?

I have already signed as you can see from the letter of thanks. What you waiting?

Antonio Cesario