Il Carnevale è un periodo dell’anno che cade nel mese di Febbraio nel quale si adempie alle tradizioni legate alla religione e al divertentismo. Si scherza, si gioca e ci si traveste per apparire o per mimetizzarsi. Il Carnevale è considerato la festa dell’allegria e del sorriso. In questo periodo festivo non esiste distinzione di ceto sociale, tutti sono uguali forse perché infondo lo siamo davvero. La gente si veste e traveste e danza per carpire un minimo di felicità. Il motto che nel corso degli anni è stato idealizzato è “A Carnevale ogni scherzo vale”. Credo che infondo sia una frase creata apposta per far da paciere tra i burloni e coloro che abbiano un carattere meno estroverso e non vogliano sentirsi protagonisti.
La parola “carnevale” ha radici storico-religiose, infatti, deriva dal periodo medioevale nel quale si era definito che bisognava astenersi dal mangiare carne sin dal primo giorno di Quaresima (dal primo giorno in cui finisce il carnevale fino a famoso Giovedì Santo prima della Pasqua). Questa parola deriva dal latino: Carnem levare. I festeggiamenti del Carnevale erano sempre accompagnati da immense quantità di cibo, bevande e spesso da piaceri che toccavano anche argomenti come l’erotismo e la sessualità. Le regolarità quotidiana e i vari ordini sociali erano sovvertiti grazie all’anonimato che i travestimenti offrivano. Il camuffarsi, travestirsi, trasformarsi in qualcosa di diverso spesso è un fattore legato alla psicologia di una persona e ai propri desideri. Difficilmente un travestimento vuole essere parte di un oscuro piano per aumentare la propria ricchezza materiale. Spesso serve a esaltare o evidenziare il proprio Alter Ego. Non tutti sanno che nella Sacra Bibbia risiede una specifica frase cautelare riferita anche al Carnevale. Questo tipo di frasi scritte è dei modi di comportarsi che vengono chiamati con il nome di “Deuteronomio”. Il Deuteronomio 22:5 dice esattamente questo: “La donna non si vestirà da uomo, né l’uomo si vestirà da donna, poiché chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo Dio.” Da qui si capisce bene che chi ha scritto per mano di un uomo predilige la non promiscuità dei sessi, almeno per quanto riguarda l’aspetto etico-religioso. Oggi il Carnevale vive per i bimbi e per gli adulti che amano sorridere e mettersi in gioco senza pretese particolari. C’è però un aspetto che sta prendendo piede ed è molto interessante. In passato i tipi di vestiti di Carnevale erano modesti, spesso riciclati col fine di rappresentare maschere tradizionali come Pulcinella, Arlecchino, Balanzone ecc. Oggi invece, i personaggi che vengono rappresentati ricordano spesso supereroi di fumetti, film o addirittura personaggi completamente inesistenti. Spesso vogliono mandare un messaggio, altre volte vogliono solo essere originali. Ho visto molti impegnarsi nella costruzione di maschere complete tipo IronMan, Hulk, La cosa dei Fantastici4, ecc. Sicuramente è un aspetto meraviglioso quello di scoprire talentuosi che riescono a replicare perfettamente degli individui irreali. Personalmente la penso diversamente. Ricordo ancora i miei travestimenti. Il primo fu di quando avevo quattro anni. Mia madre mi mise una calzamaglia e una magliettina elasticizzata nera e un tutù di paglia rosso. Io ero di pelle scura da piccolino e così ero perfetto come negretto indigeno, ma qualcosa non aveva funzionato molto bene :D. Ero a una sfilata presentata da Milly Carlucci e lei mi chiese: – Da cosa ti sei vestito? Io risposi: – Da Mazinga! C’erano almeno 600 persone in sale che scoppiarono a ridere entusiasti della mia risposta. Milly Carlucci mi guardò e mi sorrise dandomi un bacio sulla guancia, possiedo ancora a casa la fotografia e ne vado fiero. Peccato non posso inserirla come allegato perché ora vivo in Germania, ma forse non sarebbe stato neanche legale pubblicare una foto di un’altra persona a sua insaputa. Un altro episodio divertente fu quello di quando avevo circa dodici anni. La mia cara nonna, fortunatamente ancora viva anche se non si ricorda più di me, mi costruì a macchina per cucire un vestito. Mio fratello ebbe un vestito da Superman, con la tipica tutina blu mutandone giallo e mantello rosso. Io invece ero la gallina! Vi pare che io mi ci sentivo bene? uahah decisi di “battibeccare” con la nonna (termine adatto direi). Alla fine ottenni il vestito di “Superman di notte”. Uhaha ci rido ancora adesso. Prendemmo la tutina gialla elasticizzata gli tagliammo la coda fatta di ciaccioli di lana gialla e aggiungemmo un mantello nero dietro e una lettera esse arancione fluorescente sul davanti. Io non avevo il mutandone ma un pantaloncino nero e le scarpe erano degli stivaletti da neve. Andammo in discoteca ed ero fiero perché tutti mi chiedevano: – E tu chi sei? ed io: – Ma come sono Superman di notte :D! come mi divertivo. Bei tempi quelli. Oggi sono in Germania e continuo a cercare lavoro, nel tempo mi sono specializzato in grafica, fotografia e trucco. Oggi i miei migliori vestiti sono legati agli effetti speciali, vampiri, lupi mannari ecc. Me la cavo bene direi 🙂 .
Ho notato che in Germania il carnevale è completamente diverso, forse perché infondo ogni mondo, è paese ma il paese è come un altro mondo.
Immaginate il Carnevale di Venezia… beh non centra niente. A Venezia esiste un Carnevale elaboratissimo, tradizionale, aristocratico ed elegante. In Germania si predilige la semplicità, potrebbe chiamarsi il Carnevale familiare, che parte dal nonno arrivando al nipotino. Qui in Germania fanno delle enormi sfilate con delle maschere tradizionali in legno che rappresentano, ad esempio, delle streghe, che con fruste e urla, con salti e movimenti particolari tentano di mandar via l’inverno e il rigido freddo. Spero di avervi fatto sorridere con questo mio articolo e spero che abbiate anche imparato qualcosa.
Carnevale… e lo spirito sorride!
