La storia del Natale…in polvere di stelle!

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La parola “Natale” corrisponde alla nascita. E’ una parola ormai legata alla nascita di Gesù, ma non sono perfettamente d’accordo poiché la nascita proprio perché è nascita può essere associata ad ogni cosa nuova appena creata.
La creazione del mondo è in pratica il primo Natale mai festeggiato. Fin dall’età della pietra il Natale era presente nelle grotte di tutti.
Ogni albero era pieno di ornamenti naturali, quali foglie, pigne, fiori e spesso anche uccellini. Le tipiche suonerie natalizie erano canticchiate dai passerotti e dai fringuelli di bosco. Come facevano a capire i nostri antenati quando era il periodo di festeggiare il Natale?
Hu! il capo tribù era colui che portava il segno su una pelle d’orso. Tracciava delle linee ogni volta che vedeva la luna piena e riusciva a rendersi conto del tempo che trascorreva. Un bel giorno però arrivò un membro della tribù che era stato aggredito da una vecchia con la scopa impazzita. Tutto insanguinato dalla testa ai piedi utilizzò una pelle d’orso bianco per coprire le ferite. Tutti quella notte lo scambiarono per il primo Babbo Natale mai esistito. Non avete idea di come si arrabbiò HU! Subito gli urlò contro: UH! AH! IH! che corrispondeva a: ma che ca… hai fatto adesso abbiamo perso la cognizione del tempo e abbiamo modificato gli eventi e la storia è compromessa, ora dobbiamo trovare un altro modo. Cominciarono quindi a segnare il tempo basandosi sul sole che fino ad allora era utilizzato per asciugare i capelli e far brillare la resina degli alberi fac-simile della gelatina moderna.
Dovete sapere che babbo natale è realmente esistito ma non nella forma che tutti conosciamo.
Babbo Natale non è altro che San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia. Era un uomo serio e tutto d’un pezzo. Divenne vescovo di Myra, in Lycia, nel IV secolo. Quando morì, le sue spoglie, furono deposte a Myra fino al 1087, ma furono trafugate da un gruppo di cavalieri italiani e portate a Bari dove sono tuttora conservate. La storia di Babbo Natale è stata stravolta per agevolare il consumismo, allietare le serate dei bambini e invogliarli a mangiare le verdure tutto l’anno.
Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) ne racconta la storia a modo suo. Tre fanciulle poverissime destinate alla prostituzione vivevano in un castello con il padre. Erano speranzose e ingenuamente felici. L’uomo era caduto in miseria e per questo motivo non poteva permettersi nessun tipo di cerimonia. Nicola, addolorato dal pianto del nobiluomo, decise di intervenire. Ogni notte si avvicinava alla finestra del misericordioso arricchendolo con sacchi di monete che avrebbero potuto utilizzare come dote. Per due notti Nicola arricchì l’uomo, ma alla terza trovò la finestra chiusa. Nicola non poteva rinunciare al primo ostacolo, lui era un uomo d’onore così utilizzò la sua lunga barba bianca per calarsi dal camino e poggiare l’ultima oncia di monete nei calzini appesi al camino. L’uomo il mattino seguente, frettolosamente, svegliò le tre fanciulle e le sposò in un baleno.
Dante direi che ha creato la prima storia tradizionale “da focolare”.
Oggi Babbo Natale appare sulle lattine di coca-cola, su manifesti che invitano a comprare oggetti inutili a prezzi esagerati ecc.
Quando ero piccolo, ho sentito per un breve periodo un “ristoro natalizio”.
Non ho mai creduto a Babbo Natale, ho sempre ritenuto inverosimile la storiella e l’abbigliamento. Non ho mai capito perché un uomo cosciente d’esser grasso si ostina a scendere giù dal camino, non ho mai accettato l’idea che avesse un vestito rosso. Un pagliaccio forse sarebbe stato più simpatico, anche se forse negli anni ’80 sarebbe stato preso a fucilate perché scambiato per IT.
Ve lo immaginate oggi Babbo Natale?
Sarebbe certamente braccato dalla Polizia. “Uomo di taglia forte cerca di calarsi dal fumaiolo in una casa di un cavaliere, speriamo non abbia il fuoco acceso altrimenti, anche a lui brucerà parecchio, interveniamo!”
Il Natale è un’idea nata drasticamente per ricordare un uomo importante che ha sacrificato la vita per un ideale. Il Che, Gandy, solo alcuni dei nomi di simile calibro.
Sono convinto che oggi nessun conosca neanche lontanamente il significato reale della parola Natale. Ormai è una parola che rispecchia ideali di famiglia, amicizia, solidità spirituale, romanticismo e consumismo.
Ricordo che all’età di quattro anni ero lì dinanzi all’albero di Natale con mio nonno. Lo guardavo immobile in piedi, ero ammaliato di come decorava l’albero. Le decorazioni erano in latta e plastica. Passerotti in latta con pinzetta sottostante, lucine con campanelle di plastica, fili argentati e le famose sciarpettine decorative dai colori più accecanti. Alla fine sembrava un po’ un albero da night-club di Starsky&Huch ma era bello.
Il mio primo regalo fu un aereo che non volava ma si accendevano le luci posteriori e apriva le ali… non era il massimo, ma oggi non so che darei per averlo ancora.
Entrai in quella fase dove era necessario ricevere un regalo. Ottenni di tutto a Natale. La macchina telecomandata di Superman che però aveva il filo e dovevi seguirla, il “Salta Ragno” che mi ha creato problemi di aracnofobia, una volta ebbi anche un Arbre Magique da una mia ex, non me lo tolsi più da dosso per tenermela lontano :D.
Come mi preparo al Natale… immagino, fantastico e attendo qualche sviluppo, un mondo migliore. Un mondo nel quale si possa lavorare retribuiti correttamente e rispettati emotivamente. Attendo il Natale ansioso di ricevere il più grande regalo di tutti i tempi: la sicurezza nella vita e la serenità interiore. Oggi sono un ragazzo esperto nell’ambito grafico che ha lasciato la propria famiglia per andare a cercare lavoro in Germania senza conoscere la lingua, armato di speranze e coraggio, in attesa che il posto dal quale provengo migliori e quello nel quale approdo mi offra qualcosa.
Il Natale è una nascita… voglio che lo sia sempre per sempre per tutti quelli che ci credono e per tutti quelli che, come me, un po’ cominciano a restringere gli orizzonti perché irrigiditi dal gelo che il sistema attuale produce.

Buon Natale a tutti… aspetterò il Natale con voi.

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